RHODON
GRAVEL IN THE LAND OF VENICE
PROVINCIA: ROVIGO
LOCALITÀ DI PARTENZA: ROVIGO
INTERESSE: GRADEVOLE
PROVINCIA: ROVIGO
LOCALITÀ DI PARTENZA: ROVIGO
INTERESSE: GRADEVOLE
MAPPA E ALTIMETRIA
DATI DEL PERCORSO
64,8 km. | 100 m | 3 h | 3 m | 12 m |
lunghezza | dislivello | tempo | quota min. | quota max |
64,8 km | 100 m | 3 h |
lunghezza | dislivello | tempo |
3 m | 12 m |
quota min. | quota max |
Arte cultura
La storia
La natura
Eno-gastronomia
Impegno fisico
SUPERFICI PERCORSO
SINGLE TRACK | 0 |
SENTIERO | 0 |
NON ASFALTATA | 17,9% |
STERRATO | 4,6% |
PAVÈ | 0,5% |
LASTRICATO – S. BIANCA | 46,4% |
ASFALTO | 30,6% |
PUNTI DI PASSAGGIO
ROVIGO | Torre Donà e Torre Mozza |
Palazzo Roncale e Palazzo Roverella | |
Santuario della beata Vergine del Soccorso detto la Rotonda | |
VILLA DEL GHEBBO | |
LENDINARA | Teatro comunale Ballarin |
BADIA POLESIONE | Chiesa di San Giovanni Battista |
Abbazia La Vangadizza | |
LUISA | Torre Morosini |
CONCADIRAME | Ciclovia dell’Adige |
GRANZETTE |
SUPERFICI PERCORSO
SINGLE TRACK | 0 |
SENTIERO | 0 |
NON ASFALTATA | 17,9% |
STERRATO | 4,6% |
PAVÈ | 0,5% |
LASTRICATO – S. BIANCA | 46,4% |
ASFALTO | 30,6% |
PUNTI DI PASSAGGIO
ROVIGO |
Torre Donà e Torre Mozza |
Palazzo Roncale e Palazzo Roverella |
Santuario della Beata Vergine del Soccorso, detta la Rotonda |
VILLA DEL GHEBBO |
LENDINARA |
Teatro comunale Ballarin |
BADIA POLESINE |
Chiesa di San Giovanni Battista |
Abbazia La Vangadizza |
LUSIA |
Torre Morosini |
CONCADIRAME |
Ciclovia dell’Adige |
GRANZETTE |
RHODON / Rovigo – Capoluogo della provincia più piccola del Veneto, nel cuore della pianura Padana, Rovigo è meno appariscente di altre località, ma rappresenta per molti una scoperta artistica, culturale e ambientale.
LA VISTA (arte e cultura)
Rovigo dal greco rhodon “rosa”, è ricca di testimonianze architettoniche presenti lungo le vie cittadine, che raccontano una città nata come feudo vescovile, Nel periodo medievale si arricchisce in monumenti e palazzi, tra o quali spiccano la Torre Donà, emblema della città, e la Torre Mozza, residui dell’antica fortificazione medievale. A segnalare, invece, la presenza della Repubblica Serenissima, nel centro cittadino troviamo il signorile Palazzo Roncale mentre Palazzo Roverella segna la punta massima dell’affermazione dell’architettura ferrarese-emiliana a Rovigo. Quest’ultimo edificio, oggi restaurato, è la nuova sede della pinacoteca dell’Accademia dei Concordi, una delle più importanti del Veneto e luogo di prestigiose mostre contemporanee.
Di particolare interesse è il Santuario della Beata Vergine del Soccorso, detto la Rotonda per la sua planimetria ottagonale, a cui si affianca il campanile del Longhena.
Onfine è d’obbligo una visita al Museo dei Grandi Fiumi, dedicato alla storia della civiltà contadina sospesa tra terra e acqua, ma da sempre legata ai ritmi del fiume Po e del vicino mare.
L’UDITO (storia)
Alcuni reperti archeologici documentano la presenza di un insediamento di età romana all’interno dell’area occupata dall’attuale centro cittadino. Tuttavia nel territorio comunale, i primi insediamenti stabili risalgono al II millennio a.C. con un importante villaggio della tarda età del Bronzo (XII sec. a.C.), collegato alla cosiddetta “via dell’ambra”. Gli Estensi erano presenti a Rovigo già nel 1117 e furono presumibilmente loro a promuovere l’ampliamento della fortificazione nel XII secolo. Il XV secolo fu tormentato per Rovigo e tutto il Polesine, conteso dalla Repubblica di Venezia che cominciava in quel periodo a espandersi verso la terraferma. Durante i fatti della Guerra del sale, i Veneziani entrarono definitivamente a Rovigo nel 1482, e a parte la parentesi della Lega di Cambrai ne mantennero il dominio per circa tre secoli. All’inizio del XIX secolo, in seguito alla caduta della Repubblica di Venezia e all’instaurarsi della dominazione francese, Rovigo conobbe un rinnovato impulso sociale e culturale alla crescita e allo sviluppo.
A partire dagli anni 1950 e 1960, Rovigo ha avuto un notevole sviluppo, sia come tradizionale mercato agricolo, sia come centro industriale, favorito dall’inserimento del Polesine nelle zone a economia
L’OLFATTO (natura)
Si presenta come un paesaggio dolcissimo, con un affascinante intrico di canali, una sequenza ininterrotta di argini avviluppati, orizzonti evanescenti e una natura selvaggia e ricca di vita. L’acqua è l’elemento dominante del territorio, grazie alle molte vie di comunicazione, alle irrigazioni delle colture ed al suo essere una continua fonte di energia. Dal punto di vista geografico il territorio è situato tra il fiume Adige e il fiume Po, confinando a est col mare Adriatico e a ovest con le Valli Grandi Veronesi.
Già in epoca romana il territorio veniva riassestato e sistemato, grazie alle robuste arginature dei lunghi corsi d’acqua che attraversavano il territorio. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente tutto il Polesine fu abbandonato, per quasi cinque secoli, ma con l’avvento dei Benedettini ritornarono anche le grandi bonifiche, atte a guadagnare terre da coltivare per gli abitanti della zona.
Con la Repubblica Veneziana che instituì il Magistrato alle Acque, furono regolati diversi corsi d’acqua, tra cui vennero portate a regime tante derivazioni dell’Adige, che furono trasformate in navigli, come l’Adigetto, migliorando la condizione idraulica della zona.
Il GUSTO (enogastronomia)
L’Aglio bianco polesano è un prodotto DOP, la cui qualità è garantita da un rigido disciplinare: la zona di produzione, le tecniche colturali e di raccolta, il confezionamento e l’etichettatura sono specifiche di quel prodotto e ne certificano il valore, garantendo la tracciabilità del prodotto. E’ un ottimo alleato per la nostra salute grazie alle sue molteplici proprietà anticancerogene, per l’alto contenuto di vitamina B6.
L’Aglio Bianco Polesano DOP consumato al naturale mantiene intatte tutte le sue caratteristiche organolettiche e le innumerevoli proprietà benefiche. Cucinato è un ingrediente ideale per esaltare il gusto di molti piatti: dai semplici spaghetti aglio, olio e peperoncino, ai più elaborati sughi o stufati.
TATTO (impegno fisico)
Percorso facile e completamente pianeggiante, lungo l’argine del fiume Adige e campagne a perdita d’occhio, dove tranquillità e pace ci circondano e ci accompagnano. Fare attenzione per la mancanza di ombra e di fontanelle d’acqua, pertanto bisogna partire assolutamente ben attrezzati, soprattutto se si percorre nella stagione calda.
DISCLAIMER SULL’USO DEGLI ITINERARI
I percorsi sono stati più volte testati dai nostri volontari, verificando tutte le informazioni presenti su questo sito, ma non ci è possibile garantire l’esattezza o la precisione delle stesse. Ringrazieremo pertanto in anticipo, ogni segnalazione per la gestione di eventuali problematiche rilevate lungo l’itinerario (da inviare a percorsigravel@gmail.com).
Si ricorda che tutti gli itinerari sono aperti al traffico veicolare, pertanto devono essere percorsi rispettando il codice della strada e delle vigenti leggi.
L’autore declina ogni e qualsiasi responsabilità, civile e penale, per eventuali danni subiti o procurati a persone, animali e cose che dovessero verificarsi lungo il tragitto.
L’autore non si assume alcuna responsabilità per eventuali variazioni topo-geografiche degli itinerari proposti, la cui percorrenza avviene a proprio rischio e pericolo.
Si è cercato di evitare i passaggi in proprietà private, ma questo non esclude che ci possano essere delle situazioni non a nostra conoscenza che comportino di richiedere l’autorizzazione dei rispettivi proprietari per il transito.
I tempi di percorrenza e i livelli di difficoltà degli itinerari si basano su ciclisti di medio livello, sono sempre scelti con criteri soggettivi e questi dati possono variare anche sensibilmente a seconda delle condizioni climatiche e ambientali.
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