LA FORESTA
GRAVEL IN THE LAND OF VENICE
PROVINCIA: BELLUNO
LOCALITÀ DI PARTENZA: CANSIGLIO
INTERESSE: ELEVATO
PROVINCIA: BELLUNO
LOCALITÀ DI PARTENZA: CANSIGLIO
INTERESSE: ELEVATO
MAPPA E ALTIMETRIA
DATI DEL PERCORSO
53,4 km. | 1130 m | 4 h | 1010 m | 1380 m |
lunghezza | dislivello | tempo | quota min. | quota max |
53,4 km. | 1130 m | 4 h |
lunghezza | dislivello | tempo |
1010 m | 1380 m |
quota min. | quota max |
Arte cultura
La storia
La natura
Eno-gastronomia
Impegno fisico
SUPERFICI PERCORSO
SINGLE TRACK | 0 |
SENTIERO | 0 |
NON ASFALTATA | 62,1% |
STERRATO | 0,1% |
PAVÈ | 0 |
LASTRICATO – S. BIANCA | 17,7% |
ASFALTO | 20,1% |
PUNTI DI PASSAGGIO
PIAN CANSIGLIO | Lame dei Negadi |
STRADA DEL TAFFAREL | Monte Pizzoch |
Villaggio Cimbro | |
CAMPON | Museo dell’ Uomo del Cansiglio |
Museo Naturalistico | |
PIAN ROSADA | |
CANDAGLIA | |
COL DEI S’CIOS | Fossili su pietra |
Malga Carcenedo | |
LA CROSETTA | Bus de la Lum e Abisso Y |
SUPERFICI PERCORSO
SINGLE TRACK | 0 |
SENTIERO | 0 |
NON ASFALTATA | 62,1% |
STERRATO | 0,1% |
PAVÈ | 0 |
LASTRICATO – S. BIANCA | 17,7% |
ASFALTO | 20,1% |
PUNTI DI PASSAGGIO
PIAN CANSIGLIO |
Lame dei Negadi |
STRADA DEL TAFFAREL |
Monte Pizzoch |
Villaggio Cimbro |
CAMPON |
Museo dell’Uomo del Cansiglio |
Museo Naturalistico |
PIAN ROSADA |
CANDAGLIA |
COL DEI S’CIOS |
Fossili su pietra |
Malga Carcenedo |
LA CROSETTA |
Bus de la Lum e Abisso Y |
LA FORESTA / Pian Cansiglio – Era il “Gran Bosco da reme di San Marco” della Serenissima Repubblica, un bene da proteggere e preservare quale fonte per la produzione di remi per le galere e legname per l’Arsenale di Venezia.
LA VISTA (arte e cultura)
Il Cansiglio è un altopiano prealpino tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, a cavallo tra le province di Belluno, Treviso e Pordenone. Qui c’è una tra le più belle foreste di faggi e abeti secolari che con i suoi 7.000 ettari rappresenta la seconda foresta italiana per estensione. Proprio per questa peculiarità, i Cimbri giunsero in Cansiglio come boscaioli stagionali partendo probabilmente nel XVIII secolo da Roana, uno dei sette Comuni dell’Altopiano di Asiago, dove tuttora è presente una forte comunità che parla ancora l’idioma cimbro. Successivamente, nel corso del 1800, costruirono villaggi, in parte ancora esistenti, nei quali trasferirono anche le famiglie e dove esistono ancora alcuni tipici casoni con le coperture in “scandole” di abete. I Cimbri del Cansiglio vengono riconosciuti quale minoranza etnica e in tale contesto sono da visitare il Museo del Cansiglio e dei Cimbri di Pian Osteria, l’area museale dell’antico villaggio di Pian Canaie Vecio, la “Huta” tipica baracca da lavoro situata all’esterno della Riserva Pian di Ladro-Baldassarre e i villaggi sparsi nella foresta.
L’UDITO (la storia)
Abitato fin da tempi antichissimi, la prima testimonianza è un Diploma del 923 di Berengario I, incoronato Re d’Italia con l’appoggio dell’autorità ecclesiastica, nel quale il sovrano donava la foresta al feudo del Vescovo-Conte di Belluno.
Nei secoli successivi numerose furono le concessioni di diritto di pascolo ad enti e privati, fino a quando, in epoca comunale, il Cansiglio divenne proprietà della Comunità di Belluno.
Con il XV secolo, il territorio passò sotto la protezione alla Repubblica di Venezia, che ne fece la riserva principale per la produzione di remi, legname da opera e carbone.
Il governo francese e quello austriaco, succeduti alla Serenissima, attuarono una gestione disattenta, finché, dopo la nascita del Regno d’Italia, il Governo italiano dichiarò il Cansiglio Foresta Demaniale Inalienabile.
La storia più recente dell’altopiano è segnata dai tragici avvenimenti legati alla Seconda Guerra Mondiale: in Cansiglio si stabilì il quartier generale di volontari provenienti dalle aree vicine che, con alterne fortune, si unirono alla lotta partigiana.
L’OLFATTO (la natura)
Il visitatore che arriva per la prima volta in Cansiglio rimane colpito dalla bellezza della sua foresta, fortemente caratterizzata dalla presenza di faggi spesso molto alti e dai fusti colonnari. Sotto le fronde, nel sottobosco, crescono specie che tollerano l’ombra: le felci, l’anemone dei boschi, l’elleboro verde, l’acetosella. Più in basso, in prossimità delle depressioni centrali, vi sono invece boschi puri di abete rosso in gran parte di origine artificiale, nei quali la vegetazione del sottobosco ha un aspetto più povero.
In Cansiglio la caccia è bandita da tempo e offre rifugio a molte specie animali, quali il capriolo ed il cervo.
Una visita la merita il Giardino Botanico Alpino, una struttura che permette di osservare e conoscere un elevato numero di specie vegetali e di habitat diversi.
IL GUSTO (l’enogastronomia)
La cucina è a base dei piatti gustosi e genuini di montagna, tipici della cucina bellunese con un’ampia scelta di affettati e formaggi locali, verdure che in parte provengono dall’orto dei proprietari o che sono raccolte nei dintorni e messe sotto olio come i buonissimi radicchi di prato. L’antipasto del Cansiglio con carpaccio di cervo e salsa di lamponi, le tagliatelle con il tipico sugo di capriolo e gnocchi di ricotta locale fatti in casa e secondi come il pastin (impasto di maiale e specie fatto ad hamburger), la carne salada, il capriolo in umido, il formaggio alla piastra. Da provare anche i tipici crauti fatti con una varietà locale di cavolo cappuccio.
IL TATTO (impegno fisico)
L’unione di due facili e belle strade forestali, quella del Taffarel e la Candaglia, formano una sorta di Grande Anello del Cansiglio.
Partendo dalla Piana del Cansiglio si prende la strada asfaltata che conduce al Monte Pizzoc, intercettando sulla destra le indicazioni per la strada del Taffarel. Una bellissima sterrata pianeggiante, immersa in un bosco di faggi, ci porterà a
Campon. Attraversata la statale, lungo una verde prateria, raggiungeremo la strada della Candaglia, dal fondo sterrato bianco liscio come un biliardo, che ci condurrà in località Crocetta ed al punto di arrivo del nostro itinerario.
DISCLAIMER SULL’USO DEGLI ITINERARI
I percorsi sono stati più volte testati dai nostri volontari, verificando tutte le informazioni presenti su questo sito, ma non ci è possibile garantire l’esattezza o la precisione delle stesse. Ringrazieremo pertanto in anticipo, ogni segnalazione per la gestione di eventuali problematiche rilevate lungo l’itinerario (da inviare a percorsigravel@gmail.com).
Si ricorda che tutti gli itinerari sono aperti al traffico veicolare, pertanto devono essere percorsi rispettando il codice della strada e delle vigenti leggi.
L’autore declina ogni e qualsiasi responsabilità, civile e penale, per eventuali danni subiti o procurati a persone, animali e cose che dovessero verificarsi lungo il tragitto.
L’autore non si assume alcuna responsabilità per eventuali variazioni topo-geografiche degli itinerari proposti, la cui percorrenza avviene a proprio rischio e pericolo.
Si è cercato di evitare i passaggi in proprietà private, ma questo non esclude che ci possano essere delle situazioni non a nostra conoscenza che comportino di richiedere l’autorizzazione dei rispettivi proprietari per il transito.
I tempi di percorrenza e i livelli di difficoltà degli itinerari si basano su ciclisti di medio livello, sono sempre scelti con criteri soggettivi e questi dati possono variare anche sensibilmente a seconda delle condizioni climatiche e ambientali.
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