VALLI GRANDI VERONESI

GRAVEL IN THE LAND OF VENICE

PROVINCIA: VERONA

LOCALITÀ DI PARTENZA: LEGNANO

INTERESSE: ATTRATTIVO

PROVINCIA: VERONA
LOCALITÀ DI PARTENZA: LEGNANO
INTERESSE: ATTRATTIVO

MAPPA E ALTIMETRIA

mappa percorso terre del risorgimento
altimetria percorso terre del risorgimento

DATI DEL PERCORSO

84,8 km 110 m 4h 30min 6 m 23 m
lunghezza dislivello tempo quota min. quota max
84,8 km 110 m 4h 30 min
lunghezza dislivello tempo
6 m 23 m
quota min. quota max

Arte cultura

La storia

La natura

Eno-gastronomia

Impegno fisico

SUPERFICI PERCORSO

SINGLE TRACK 0
SENTIERO 0
NON ASFALTATA 15,8%
STERRATO 7,8%
PAVÈ 0
LASTRICATO – S. BIANCA 28,9%
ASFALTO 47,5%

PUNTI DI PASSAGGIO

LEGNAGO Torrione di Legnago
BORGO BONAVICINA Vecchio Mulino
BOVOLONE Parco di Bovolone
CEREA Palude del Brusà
SAN PIETRO DI LEGNAGO Ciclabile del Bussè
Ciclovia del Canal Bianco
SAN ZENO IN VALLE
SPININBECCO Ciclopista del Sole

SUPERFICI PERCORSO

SINGLE TRACK 0
SENTIERO 0
NON ASFALTATA 15,8%
STERRATO 7,8%
PAVÈ 0
LASTRICATO – S. BIANCA 28,9%
ASFALTO 47,5%

PUNTI DI PASSAGGIO

LEGNAGO
Torrione di Legnago
BORGO BONAVICINA
Vecchio Mulino
BOVOLONE
Parco di Bovolone
CEREA
Palude del Brusà
SAN PIETRO DI LEGNAGO
Ciclabile del Bussè
Ciclovia del Canal Bianco
SAN ZENO IN VALLE
SPININBECCO
Ciclopista del Sole

VALLI GRANDI VERONESI / Legnago – Un tempo conosciute come “Paludes Tartari Fluminis”, cioè paludi del fiume Tartaro, formatisi dall’eccessiva abbondanza di acque che non trovavano deflusso in pianura, a causa della poca pendenza del terreno.

LA VISTA (arte e cultura)

Affiancato dal fiume Adige, l’antico borgo romano conserva intatta l’eleganza dei tempi passati. Abitata sin dall’età del bronzo, la cittadina ha sempre avuto, grazie alla sua posizione geografica privilegiata, un ruolo difensivo. A testimoniarlo i pochi resti di mura, bastioni, porte e della stessa fortezza. L’antico splendore si coglie tra le mura sanmicheliane, in particolare quelle vicino a porta Mantova, sede di scavi archeologici di grande interesse storico. Altre testimonianze si trovano all’interno dell’imponente Palazzo Accordi in cui ha sede il Museo Fioroni, con una sezione storica e una archeologica. Il Centro Ambientale Archeologico ha sede in un edificio austriaco ideato come caserma di cavalleria ed è nato per tutelare e valorizzare l’ambiente fluviale dell’Adige, dei corsi minori e del sistema archeologico delle Valli Grandi Veronesi.

L’UDITO (storia)

Il fiume Adige ha sempre rivestito un ruolo fondamentale per lo sviluppo storico della città di Legnago e di Porto, una frazione sulla riva sinistra del fiume: grazie al loro ruolo difensivo, tali località vennero popolate già in epoche antichissime. Molteplici sono le tracce che testimoniano una vita molto fiorente già durante l’Età del Bronzo, fu abitata dai Veneti, dai Celti e, tra il fiume Tartaro e il fiume Mincio, dagli Etruschi. Venne occupata e suddivisa in centurie dai Romani, subì le trasmigrazioni germaniche e l’onta barbarica degli Unni; fu territorio scaligero, conteso ad Ovest dai mantovani e a Sud-Est dai padovani. Per un breve periodo fu territorio visconteo per poi divenire veneziano. Subì le scorribande e le devastazioni di vari eserciti per diventare durante le guerre di Indipendenza, sotto il dominio asburgico, uno dei capisaldi del Quadrilatero assieme a Verona, Peschiera e Mantova.

L’OLFATTO (natura)

La pianura veronese risulta, in alcune zone, fortemente antropizzata ma l’uomo è riuscito a conservare e a rivitalizzare alcuni luoghi umidi presenti lungo i corsi d’acqua, intorno alle pozze risorgive e alle ultime paludi rimaste, come la palude del Busatello, la palude del Brusà e l’estesa zona risorgiva del fiume Bussè. Una zona solcata da vari corsi d’acqua e da una complessa rete di canali, che un tempo erano conosciuti come “Paludes Tartari Fluminis”, cioè paludi del fiume Tartaro, il corso d’acqua che ha storicamente caratterizzato il territorio. Infatti, le valli grandi veronesi erano ricoperte da paludi, le quali si sono formate dall’eccessiva abbondanza di acque che non trovavano deflusso in pianura, a causa della poca pendenza del terreno.

Il GUSTO (enogastronomia)

Queste terre costudiscono grandi tradizioni venete e piccole consuetudini quotidiane, dove gli ingredienti della campagna, dell’aia e dell’orto, hanno valorizzato una cucina povera, semplice e genuina, facendola conoscere e amare da tutti. Giorgio Gioco, grande maestro della cucina veronese, amava recitare “Nella terra dove si fa largo uso di vino è opportuno ingerire cibi forti che “tengano” il vino attutendone l’ardore. A tale scopo risponde egregiamente la pasta e fagioli, piatto robusto e massiccio, quasi muscoloso, ruvidamente plebeo escogitato dalla fantasia dei poveri, sempre insuperabile nell’arte di mangiare bene.”

TATTO (impegno fisico)

Un ampio giro in bicicletta nella bassa pianura veronese, tra i fiumi Adige e Po, dove possiamo vedere diversi aspetti peculiari e contrastanti di questo vasto territorio. Dall’area a ridosso dell’argine dell’Adige, molto rigogliosa di vegetazione, alla classica campagna della bassa veronese, fittamente e ordinatamente coltivata. E’ un percorso lungo ma completamente pianeggiante che non riserva alcuna difficoltà, dandoci la possibilità di immergersi e vivere in profondità alcuni passaggi naturalistici di altissimo valore, come la Palude del Brusà.

DISCLAIMER SULL’USO DEGLI ITINERARI

I percorsi sono stati più volte testati dai nostri volontari, verificando tutte le informazioni presenti su questo sito, ma non ci è possibile garantire l’esattezza o la precisione delle stesse. Ringrazieremo pertanto in anticipo, ogni segnalazione per la gestione di eventuali problematiche rilevate lungo l’itinerario (da inviare a percorsigravel@gmail.com).

Si ricorda che tutti gli itinerari sono aperti al traffico veicolare, pertanto devono essere percorsi rispettando il codice della strada e delle vigenti leggi.

L’autore declina ogni e qualsiasi responsabilità, civile e penale, per eventuali danni subiti o procurati a persone, animali e cose che dovessero verificarsi lungo il tragitto.

L’autore non si assume alcuna responsabilità per eventuali variazioni topo-geografiche degli itinerari proposti, la cui percorrenza avviene a proprio rischio e pericolo.

Si è cercato di evitare i passaggi in proprietà private, ma questo non esclude che ci possano essere delle situazioni non a nostra conoscenza che comportino di richiedere l’autorizzazione dei rispettivi proprietari per il transito.

I tempi di percorrenza e i livelli di difficoltà degli itinerari si basano su ciclisti di medio livello, sono sempre scelti con criteri soggettivi e questi dati possono variare anche sensibilmente a seconda delle condizioni climatiche e ambientali.

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