LA VENA D’ORO
GRAVEL IN THE LAND OF VENICE
PROVINCIA: BELLUNO
LOCALITÀ DI PARTENZA: PONTE DELLE ALPI
INTERESSE: ATTRATTIVO
PROVINCIA: BELLUNO
LOCALITÀ DI PARTENZA: PONTE DELLE ALPI
INTERESSE: ATTRATTIVO
MAPPA E ALTIMETRIA
DATI DEL PERCORSO
70,1 km. | 1090 m | 4 h 30 min | 350 m | 760 m |
lunghezza | dislivello | tempo | quota min. | quota max |
70,1 km. | 1090 m | 4 h 30 min |
lunghezza | dislivello | tempo |
350 m | 760 m |
quota min. | quota max |
Arte cultura
La storia
La natura
Eno-gastronomia
Impegno fisico
SUPERFICI PERCORSO
SINGLE TRACK | 0,1% |
SENTIERO | 0 |
NON ASFALTATA | 20,3% |
STERRATO | 12,6% |
PAVÈ | 0,1% |
LASTRICATO – S. BIANCA | 9,0% |
ASFALTO | 57,9% |
PUNTI DI PASSAGGIO
PONTE DELLE ALPI | Strada Romana |
Mulino di Rio Salere | |
PIAN DI VEDOIA | |
SOVERZENE | Ciclabile nella Roccia |
SOCCHER | Sentiero Archeologico |
Ciclabile Via Regia | |
PUOS D’ALPAGO | |
FARRA D’ALPAGO | |
LAGO DI SANTA CROCE | Lungolago |
Opere “Land Art” | |
RONCAN | Cascate di Cornolade |
Vena D’Oro | |
LOSEGO | Sentiero degli alberi monumentali |
MODOLO | Villa Miari Fulcis |
BELLUNO | Antico Borgo Piave |
SAFFORZE | Villa Fulcis Montalban |
SUPERFICI PERCORSO
SINGLE TRACK | 0,1% |
SENTIERO | 0 |
NON ASFALTATA | 20,3% |
STERRATO | 12,6% |
PAVÈ | 0,1% |
LASTRICATO – S. BIANCA | 9,0% |
ASFALTO | 57,9% |
PUNTI DI PASSAGGIO
PONTE NELLE ALPI |
Strada Romana |
Mulino di Rio Salere |
PIAN DI VEDOIA |
SOVERZENE |
Ciclabile nella roccia |
SOCCHER |
Sentiero Archeologico |
Ciclabile Via Regia |
PUOS D’ALPAGO |
FARRA D’ALPAGO |
LAGO DI SANTA CROCE |
Lungolago |
Opere “Land Art” |
RONCAN |
Cascate di Cornolade |
Vena d’Oro |
LOSEGO |
Sentiero degli alberi monumentali |
MODOLO |
Villa Miari Fulcis |
BELLUNO |
Antico Borgo Piave |
SAFFORZE |
Villa Fulcis Montalban |
LA VENA D’ORO / Ponte nelle Alpi – Dove il territorio ha concesso un lembo di terra tra montagna e fiume, si nascondono angoli, borghi, paesaggi e architetture pieni di storia, vitalità e ricchezza culturale. E poi il lago di Santa Croce dove si specchiano le montagne dell’Alpago.
LA VISTA (arte e cultura)
Ponte nelle Alpi si sviluppa sulle due rive del Piave e si caratterizza per la presenza di moltissime frazioni, ognuna con la propria chiesa, il proprio monumento e la propria struttura per le attività sociali e culturali. Per scoprire alcuni tesori di questo luogo, è stato creato l’Ecomuseo del Piave, un itinerario archeologico dell’Oltrerai, un percorso ad anello che, partendo dal piccolo teatro di Paiane, porta al sito archeologico di Reveane, toccando anche i borghi di Casan e Soccher. Altro importante percorso è quello che parte da Polpet e porta alla chiesetta di Sant’Andrea, ultima testimonianza del monastero risalente al 1400, da cui si può ammirare un panorama stupendo.
L’UDITO (la storia)
Abitato fino in epoca preistorica, sul suolo sono presenti ancora i resti di antichi insediamenti: nell’area di Col di Pera e del Sass de Pescamon, sono stati ritrovati monili ed oggetti risalenti all’età della pietra, mentre a Polpet si trova un tratto di un’antica via Romana, che fa parte del percorso ciclabile “La Lunga via delle Dolomiti”. Diversi sono i reperti recuperati, come tombe, vasi di metallo e di creta, iscrizioni paleovenete. Particolare rilevanza assume poi il ponte di collegamento sul Piave, costruito nel 1181 e poi distrutto, incendiato e ricostruito moltissime volte nel corso dei secoli. Inoltre, numerose sono le rovine che testimoniano antiche torri e castelli posti a guardia di questo luogo: il Castello feudale di San Giorgio a Soccher, la Fortezza di Casamatta, che dà sul Lago di Santa Croce in Alpago e il Forte Castellet sul Frusseda nei pressi di Polpet.
L’OLFATTO (la natura)
Tra le sponde del lago di Santa Croce è presente un importante sito naturalistico: l’Oasi di Sbarai, una vasta zona umida estesa per oltre 30 metri che si caratterizza per gli ambienti diversi, legati alle variazioni di livello delle acque del lago. L’oasi, habitat naturale di molte specie di uccelli come il Tuffetto, la Pavoncella, la Cannaiola, il Forapaglie, il Pendolino e ancora l’Airone cenerino, la Cicogna bianca e il Labbo Codalunga. All’imbocco della Baia delle Sirene, lungo il lato meridionale del lago, si trova invece, il Centro sperimentale ittiogenico di Farra d’Alpago realizzato con l’intento di riqualificare l’area e di incentivare la produzione ittica del bacino delle specie più caratteristiche e pregiate, come il coregone, il luccio e la trota, a rischio di estinzione.
IL GUSTO (l’enogastronomia)
La cucina della regione del Lago di Santa Croce è una celebrazione dei prodotti locali, che mette in risalto gli ingredienti genuini e stagionali coltivati e allevati nelle vicinanze. Questo rispetto per la tradizione e la qualità si riflette in una varietà di piatti che sono un vero tributo alla terra.
Il Lago è una fonte abbondante di pesce fresco, che gioca un ruolo centrale nella cucina locale. Dalla trota alle carpe, i pesci vengono preparati in una miriade di modi, spesso accompagnati da verdure di stagione, creando piatti che sono un omaggio alla vita del lago.
Una rarità locale è invece rappresentata dai fagioli Mame d’Alpago, coltivati esclusivamente nel territorio dell’Alpago. La loro buccia sottilissima facilita la preparazione in cucina e li rende particolarmente appetitosi. Sono spesso utilizzati in zuppe e stufati, o come contorno, e rappresentano una parte importante dell’eredità culinaria della regione.
IL TATTO (impegno fisico)
Lasciata Ponte delle Alpi si imbocca la ciclabile Monaco Venezia, con il tratto caratterizzato dalla Strada Romana. Ai Piani di Vedoia si oltrepassa il Fiume Piave per pedalare sulla nuova ciclabile Via Regia, ricostruita dopo la tempesta Vaia. Si attraversano i paesi di Puos e Farra ai piedi dell’Alpago per giungere sul Lungolago e percorrerne la ciclabile. Si inizia a salire verso il Nevegal, con modesto impegno, affrontando prima la salita che conduce a Roncan poi quella verso Losego. Per dirigerci verso il punto di arrivo, affronteremo gli sterrati di Modolo e Sossai, scendendo verso Belluno e prendendo le comode strade secondarie sotto il Monte Serva.
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I tempi di percorrenza e i livelli di difficoltà degli itinerari si basano su ciclisti di medio livello, sono sempre scelti con criteri soggettivi e questi dati possono variare anche sensibilmente a seconda delle condizioni climatiche e ambientali.
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